Le origini del Museo risalgono ai primi anni '80 quando in un gruppo di amici nacque l'idea di raccogliere le memorie del passato: ogni strumento o attrezzo di lavoro doveva essere tramandato ai posteri quale concreta testimonianza della fatica e del lavoro quotidiano dei nostri antenati.
Questo progetto si è concretizzato nel 1983 allorchè il Sindaco Bandino Calcaterra invitava la cittadinanza a rendere disponibili attrezzi agricoli, strumenti e materiali che potessero testimoniare il passato di ogni arte e professione esercitata in Paese e nei paesi limitrofi.
La messa a disposizione di alcuni locali della Villa Annoni, diventata di proprietà comunale, dava un'iniziale sede al costituendo Museo.
E' grazie a quel gruppo di volontari se oggi possiamo visitare le 15 sale espositive. Loro hanno dedicato tempo e anche speso qualche soldo per rendere agibili quei locali resi fatiscenti dal tempo e dall'incuria. Alla dimensione attuale si è arrivati per tappe successive, per certi versi sospinti dalla popolazione cuggionese che, prima di liberarsi di vecchi oggetti, documenti e foto, ha iniziato a proporli agli amici del museo perché ne valutasse la validità e quindi l'interesse a conservarli e quindi a esporli.
Il compito degli Amici del Museo consiste nel ricercare, nel restaurare e nell'individuare la funzione di oggetti ed attrezzi antichi, appartenuti alla comunità cuggionese o comunque all'ambito locale. Lo scopo fondamentale è quello di non dimenticare la propria storia, di riconoscere il valore del lavoro che le generazioni passate hanno svolto dando vita a fiorenti attività artigianali. Per rendere più completo e interessante il percorso espositivo si è deciso, in epoca successiva, di proporre oltre agli oggetti di lavoro anche documenti e oggetti legati alle guerre, all'emigrazione, all'attività in campo associativo e non ultime le testimonianze del sorgere e dello svilupparsi delle prime forme di previdenza e assistenza sociale. Più recentemente gli Amici del Museo hanno intrapreso anche l'attività editoriale curando la pubblicazione di due libri: "Guida illustrata alla visita del Museo" e "Damm a trà", raccolta di proverbi, filastrocche e modi di dire in dialetto cuggionese.
In mezzo a tanti attrezzi e cimeli del passato si sente quasi il fruscio delle lunghe gonne delle donne di servizio, il martello dei fabbri, il soffiare dei mantici e.......
L'uomo vive nella storia, egli stesso è storia; coniuga le proprie azioni in tre tempi: il passato, il presente, il futuro. Il museo, attraverso il materiale custodito, da motivo di riflettere sulle tappe percorse dalla popolazione cuggionese.
L'amore per un oggetto antico non è una mania, semmai è una passione, all'origine della quale vi è una profonda esigenza umana: la storia. Nel corso di questi anni di attività del Museo è emerso che le nuove generazioni sentono il modo di vivere nella Cuggiono asburgica come un fatto lontano, perso nel tempo, ma è sorto in loro anche il desiderio di saperne di più per ricostruire la propria storia e la propria identità.