Presentazione audio della sala
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E’ questo l’ambiente che ci è pervenuto in uno stato di conservazione che ha mantenuto pressoché intatta la sua originalità. Qui si cucinavano le pietanze che venivano servite nella villa padronale e la presenza di un camino, di un forno e di una serie di fornelli che funzionavano con la brace, ci fanno pensare che la villa fosse molto frequentata. Non mancava l’acqua calda fornita da un serbatoio posizionato sopra il forno, del quale sfruttava il calore dei fumi, come pure un girarrosto a contrappeso. Oltre ai numerosi utensili della cucina, si possono ammirare oggetti appartenuti al salumiere, al macellaio, al cacciatore, al pescatore, al materassaio, arcolai per la filatura ed un antico telaio in legno. Sicuramente i più giovani non hanno mai visto il “prete”. Nulla di sacro, ma semplicemente un telaio di legno che inserito tra le lenzuola alloggiava la “scaldina” piena di brace impedendo il contatto del fuoco con la stoffa. Ognuna delle attività sopra citate merita una trattazione a se per la particolarità di alcuni degli oggetti esposti. Tra gli attrezzi del salumiere attira un certo interesse l’insaccatrice manuale mentre un che di macabro possono ispirare il mazzuolo e le mannaie del macellaio. Le trappole per catturare ogni specie di animali fanno pensare a dei bracconieri e non a prodi cacciatori mentre sono di uso comune tutt’oggi le canne, i canestri e le nasse del pescatore. I meno giovani ricordano le cardatrici con le quali il materassaio rendeva soffici i materassi induriti dal lungo utilizzo. Arcolaio e filarello sono termini che affascinano con la nostalgia per un mondo antico ormai scomparso dalle nostre contrade come il telaio, spesso presente negli ampi locali adibiti a cucina, che rappresentava una fonte di reddito con il quale le donne contribuivano al bilancio famigliare.
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